”Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald, @giuntieditore
📚 New York, anni Venti. Dopo la laurea, il giovane Nick Carraway inizia a lavorare in borsa, alloggiando in un appartamento di Long Island confinante con la tenuta di Jay Gatsby, un misterioso personaggio che dà feste sontuose ogni sera. Un giorno, viene invitato a cena a casa di Daisy, sua cugina, e del marito Tom Buchanan, occasione che dà inizio a una più lunga frequentazione. Partecipando a una delle sue feste, Nick conosce anche Jay Gatsby e diventa sua amico. Quando Gatsby gli chiede il favore di farlo incontrare con Daisy, Nick scopre una storia a lui sconosciuta fino a quel momento: Daisy e Gatsby hanno avuto una relazione alcuni anni prima e lui vuole riconquistarla a tutti i costi.
📚 Pubblicato per la prima volta nel 1925, “Il grande Gatsby” è considerato un ritratto dell’età del jazz, un periodo che va dal 1918 al 1928, ovvero gli anni tra la fine della Prima guerra mondiale e la Grande depressione. I temi più rilevanti del libro sono la solitudine e l’ipocrisia, intrecciati tra loro. Il più solo tra tutti è Gatsby, un uomo innamorato di una donna irraggiungibile e con una casa frequentata da una folla di persone che non lo conoscono davvero. L’ipocrisia è evidente nel matrimonio di Daisy e Tom, all’interno del quale si consumano dei tradimenti, ma che dà lo stesso un senso di comodità e protezione che i due vogliono mantenere.
📚 È proprio l’ipocrisia di Daisy a far sì che Gatsby alla fine resti solo, dopo essere stato così legato a un passato che non può ripetere, a un amore impossibile. Così, il sogno americano va in frantumi, un sogno simboleggiato dalla luce verde che splende ogni notte sul pontile della casa di Daisy e Tom, una grande illusione capace di sedurre e di annientare.
“Così viriamo di bordo, barche controcorrente, riportati incessantemente nel passato.”
Cit.
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