La fantascienza o finzione speculativa (speculative fiction) è una scrittura del futuro che immagina i possibili progressi della scienza e della tecnologia, mettendone in scena le conseguenze. Questo tipo di scrittura nasce da tre ipotesi:
- “E se…?”
- “Se solo…”
- “Se continua così…”
Riguardo alla prima, un esempio potrebbe essere: “E se un giorno gli alieni atterrassero sulla Terra e ci svelassero il segreto della vita eterna?”, una domanda sul senso di un cambiamento che stravolgerebbe la nostra esistenza.
La seconda ipotesi potrebbe essere la seguente: “Se solo potessi vedere attraverso le pareti”, qualcosa che fa immaginare un futuro molto più interessante del nostro presente, ma anche i suoi possibili rischi.
La terza ipotesi, quella più sfruttata, prende un aspetto del reale, qualcosa di noto a tutti e anche un po’ preoccupante, e lo porta ai massimi livelli, mostrandoci le conseguenze estreme di qualcosa che esiste già. “Se continua così, avremo telecamere in ogni angolo della strada e perfino nelle nostre case”, questo è il tipo di ipotesi che deve aver fatto George Orwell prima di scrivere 1984. Oppure ancora: “Se continua così, le intelligenze artificiali sostituiranno l’uomo in tutti gli ambienti di lavoro”. Queste ultime evenienze sono le più vicine a delle vere predizioni, sebbene non abbiano la pretesa di anticipare il futuro nella sua complessità. La funzione della fantascienza, infatti, non è quella di predire il futuro, ma di farci vedere aspetti del presente che non sono così evidenti e le derive che potrebbero conoscere; in altre parole, è un avvertimento, un invito a maneggiare con cura le cose che abbiamo a disposizione per evitare che esse ci si ritorcano contro.
In conclusione, la finzione speculativa è abile nel raccontare il presente da un punto di vista inedito, da un’angolatura diversa dalla nostra essendo noi totalmente immersi in esso, ma non il futuro, che resta impossibile da incasellare e sul quale le previsioni falliscono il più delle volte.