Quando s’alza il vento è il mio secondo romanzo, autopubblicato su Amazon due anni dopo il mio esordio. La foto di copertina è presa da Shutterstock.com, il graphic design è a cura di Diana Daniela Gallese.

A Grand Lake, sulle Montagne Rocciose del Colorado, un gruppo di persone prende parte a una vacanza organizzata. Tra queste c’è Bryanna Powell, una donna dal carattere forte e dalla selvaggia chioma rossa, che attira subito le attenzioni degli ospiti.

Con il passare dei giorni, complici le attività quotidiane che li coinvolgono, i partecipanti iniziano a conoscersi e a legare tra loro. In particolare, è con Rupert e Naomi che Bryanna instaura un legame di amicizia, mentre la giovane e caparbia Eliza diventa il suo chiodo fisso. 

Il magnetismo che c’è tra le due ragazze sconvolge la compostezza di Bryanna, portandola a compiere azioni che indurranno il gruppo a isolarla. Presto lei si rende conto del clima bigotto e conformista che regna nello chalet, dal quale nascono i comportamenti ambigui e i sotterfugi degli ospiti.

Nello sforzo di capire i suoi sentimenti per Eliza, Bryanna si accorge troppo tardi che l’ambiente ristretto e isolato in cui si trova favorisce dinamiche imprevedibili, accese dalla passione e dalla mentalità repressa di chi la circonda.

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Di Quando s’alza il vento hanno detto:

“Lo stile di Grazia è semplice, ti conduce immediatamente nella storia facendoti immergere senza problema nella vita dei protagonisti e nelle loro avventure. Ho ritrovato la stessa sicurezza, la voglia di raccontare, ma anche la stessa sofferenza. Sì, è una storia che parla d’amore, ma anche del dolore che provoca aprire il cuore e rendersi vulnerabili con chi forse non lo merita del tutto. Ho adorato l’ambientazione! E’ descritta così bene che ti sembra di essere lì con loro, mi piace che si crei questa sorta di complicità tra persone che non hanno nulla in comune e che decidono di partecipare a una vacanza organizzata. Ho provato parecchia rabbia durante la lettura, non ho trovato giusto alcuni atteggiamenti così forti e repentivi come se fosse un insulto, un reato provare sentimenti così forti. Ho provato tenerezza verso la nostra protagonista che a un certo punto si è sentita sola senza nessuno che la credesse, davvero l’animo umano può essere così crudele? E nonostante le varie circostanze che coinvolgono Bryanna lei però ne esce vincitrice, certo ha qualche ammaccatura che non può né vuole dimenticare, ma resta comunque una combattente, una di quelle che si rialza a testa alta anche quando tutto le si rivolta contro. Lei ci insegna tanto, ci dimostra tanto e sicuramente vale di più di molti altri.”

(I miei magici mondi)

“Grazia Caputo approda al self publishing con “Quando s’alza il vento”, una prova d’autore indipendente che pone sul banco delle pagine la maturazione, la scoperta del sé, i piccoli intrighi giovanili e la comunione tra spiriti affini e in disarmonia.

I personaggi creati da Grazia Caputo, pur nella loro tenera età, restano preveggenti nella loro percezione del domani, dei rapporti, del reale desiderio di unicità, del rispetto dell’altrove e dell’altrui che – troppo spesso – oggi dimentichiamo di celebrare.

Un romanzo scorrevole e ben scritto che fa degli scambi dialogici e dei piccoli colpi di scena il proprio punto forte.

Un plauso anche al lavoro da professionista, che si fa evidente nella cura donata al volume – una cura che un lettore attento e appassionato non potrà che apprezzare.”

(Matteo Zanini)

“L’autrice nel suo libro non sfiora argomenti delicati, ci si butta a capofitto e spazza via certezze, luoghi sicuri, convinzioni.
Li raccoglie nelle prime pagine e ce li sbatte in faccia.
Narrando la vicenda di quell’estate sulle Rocky Mountains, ci fa capire come la bellezza possa essere un’arma a doppio taglio, di come questa, così come la polvere alzata dal vento, sia in grado di offuscare la mente di ogni essere umano, facendo uscire anche i lati più bui del suo essere.

In più occasioni mi ha spiazzata; gli argomenti trattati, come ho già detto, sono molto profondi e delicati e Grazia in qualche modo riesce ad intrecciarli in modo “naturale”.
È riuscita infatti a tramutare anche le cose più astratte in azioni concrete, compiute da veri esseri umani. Sì perché i suoi personaggi sono veri, sono reali, sbagliano, agiscono superficialmente, in modo irrazionale, non si nascondono. Forse è per questo che l’ho trovato così vero, nonostante la moltitudine di temi trattati.
Tutti possiamo sentirci Bryanna, per un motivo o per un altro.”

(in.jasfield)